NUOVO REGIME CONTRIBUENTI MINIMI 2016

Nuovi contribuenti minimi 2016

Secondo quanto stabilito dalla Legge di Stabilità 2016, da poco approvata dal Governo Renzi, a partire dal 1° Gennaio 2016, chi vorrà avviare una piccola impresa, non avrà più la possibilità di aprire la partita iva aderendo al vecchio regime dei contribuenti minimi, ma potrà solo ed esclusivamente optare per il regime cosiddetto forfettario.

Qui di seguito vi riportiamo dunque tutte quelle che sono le novità, i cambiamenti e i nuovi requisiti per accedere a questo nuovo regime contabile.

Iniziamo col dire che questo nuovo regime agevolato prevede una particolare determinazione del reddito d’impresa: all’ammontare di fatturato realizzato, verrà applicato un coefficiente di redditività fisso e diverso per ogni attività svolta. Anche il limite di ricavi che sarà possibile realizzare per permanere in tale regime agevolato varia a seconda dell’attività svolta ed ecco quindi un elenco dettagliato dei limiti di reddito, ricavi/fatturato e coefficiente di redditività divisi a seconda del settore economico di riferimento:

LIMITE RICAVI ANNUI COEFFICIENTE REDDITIVITA’
INDUSTRIE ALIMENTARI E DELLE BEVANDE € 45.000,00 40%
COMMERCIO ALL’INGROSSO E AL DETTAGLIO € 50.000,00 40%
COMMERCIO AMBULANTE DI PRODOTTI ALIMENTARI E BEVANDE € 40.000,00 40%
COMMERCIO AMBULANTE DI ALTRI PRODOTTI € 30.000,00 54%
COSTRUZIONI E ATTIVITA’ IMMOBILIARI € 25.000,00 86%
INTERMEDIARI DEL COMMERCIO € 25.000,00 62%
ATTIVITA’ DEI SERVIZI DI ALLOGGIO E RISTORAZIONE € 50.000,00 40%
ATTIVITA’ PROFESSIONALI, SCIENTIFICHE, TECNICHE, SANITARIE, DI ISTRUZIONE, SERVIZI FINANZIARI E ASSICURATIVI € 30.000,00 78%
ALTRE ATTIVITA’ ECONOMICHE € 30.000,00 67%

 

Per quanto riguarda il regime di tassazione il regime forfettario prevede tale imposizione:

  • Aliquota del 5% per i primi 5 anni di attività
  • Aliquota del 15% a partire dal 6° anno di attività.

Tale imposta sostitutiva divine l’unica imposta applicata al reddito percepito dai contribuenti che optano per tale regime e sostituisce l’Irpef, l’Irap, l’Iva e le addizionali regionali e comunali.

 

I requisiti e le condizione per poter accedere a tale regime forfettario sono le seguenti:

  • non appartenere già regimi speciali IVA o regime forfetari per la determinazione del reddito;
  • non risiedere all’estero, salvo che non si produca almeno il 75% del reddito in Italia e si assicuri un elevato scambio di informazioni;
  • svolgere come attività abituale cessioni di fabbricati, terreni edificabili, mezzi di trasporto nuovi.

Inoltre per permanere nel suddetto regime è importante rispettare le seguenti condizioni fondamentali:

 

  • non conseguire ricavi o compensi superiori ai limiti indicati nello schema di cui sopra;
  • non sostenere spese per collaboratori superiori a 5.000 euro lordi;
  • non superare i 20.000 euro di costi lordi per ammortamento di beni strumentali.

 

Dal punto di vista previdenziale infine il regime forfettario prevede che i contributi INPS siano calcolati sul reddito determinato a forfait in base ai criteri fiscali.
Per le ditte individuali è stata prevista la riduzione del 35% dei contributi minimi dovuti dagli iscritti alla gestione INPS artigiani e commercianti.
Di conseguenza, i contribuenti che apriranno una partita IVA per lo svolgimento di un’attività di impresa dovranno versare un minimale ridotto del 35% (quindi non si applicherà più il minimale INPS previsto in precedenza per artigiani e commercianti in regime ordinario) più la quota proporzionale calcolata sul reddito determinato a forfait.

Leave a Comment